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lunedì 21 novembre 2016

Renzi cambia verso con De Luca

A Caserta Renzi perdona De Luca per il ritardo ma gli intima di non parlare. Renzi ha imparato ad accendere il fuoco con i bastoncini. De Luca accende il fuoco elettorale con fritture miste e giri in barca. Disprezzo per gli elettori e ironia per il premier. Elogio del clientelismo. Serracchiani, Romano, Fiano, Morani e gli altri pasdaran renziani tacciono.

De Luca Vincenzo mostra a Renzi Matteo la strada

Quando in quel di Caserta De Luca Vincenzo è arrivato tutto trafelato all’ennesima manifestazione pro riforma tenuta dal Renzi Matteo è stato accolto da un: «Vada per il ritardo, basta che non fai dichiarazioni» E questa è stata l’unica novità dell’intera manifestazione. Un bel cambio di verso. Non c’è dubbio. Finalmente si dà un pochino di concretezza a quell’impegnativo slogan perché cambiare di verso non è come dirlo.

D’altra parte in un discorso ripetitivo il giusto in cui Renzi ha raccontato per l’ennesima volta che c’è il nuovo ed il vecchio, che c’è chi vuol cambiare (lui) e chi invece no (gli altri), che lui «non  è quello che …», al posto dei puntini metteteci quello che volete che tanto va bene qualsiasi cosa e infine che tutti  ce l’hanno con lui, un guizzo di originalità ci voleva. E sentirgli parlare a De Luca in quel modo è stato un vero cambio di verso. Forse si è accorto che non sempre il De Luca fa ridere. Anche se ci si mette d’impegno.

In verità per un boyscout di provincia il cambio di verso è stato trovarsi a braccetto con un vecchio comunista, oggi ex come tanti, con la spiccata tendenza al clientelismo: «Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Ah, che cosa bella!» Certo Robert Baden-Powell questo incontro di amorosi sensi non se lo sarebbe aspettato, ma d’altra parte lui insegnava ad accendere il fuochi con i bastoncini mentre De Luca accende il sacro fuoco del renziano nuovo invitando il suo amico Franco Alfieri a raggranellare qualche voto offrendo delle fritture miste. Il che dimostra quanto siano tenuti in conto dal De Luca gli elettori campani. Gente pronta a farsi convincere a votare  questo o quello in cambio di miserie. Al confronto il comandante Lauro era un ingenuo spendaccione, regalava chili di spaghetti e scarpe, ma quella era l’epoca del boom economico. Oggi si è un po’ più tirati.

Tirati sì ma poi neanche tanto se è vero che con il suo amico De Luca il giovane Renzi, questa volta nei panni di presidente del consiglio, è stato estremamente generoso: ha dato 270 milioni di euro per Bagnoli, altri 500 per la terra dei fuochi e poi ancora 50, sempre milioni, non si sa a che titolo, ma il De Luca Vincenzo ha garantito che ci sono. E se lui dice che ci sono ci sono per davvero. E ancora 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania. E poi promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano e via dicendo. Pare proprio che tra il Renzi ed il De Luca scorra un fiume di denaro pubblico. Ovviamente per il bene del popolo.

Però se questo è amore non è esattamente a doppio senso infatti De Luca è un pragmatico che bada al sodo: «Vi piace Renzi non vi piace Renzi a me non me ne fotte un c… » E dimostra neanche tanto tra le righe di considerare il giovin fiorentino un po’ giuggiolo e si gongola facendo l’elenco dei vari finanziamenti. Ogni voce è stata chiosata con un: «E ce li ha dati» per chiudere con un «Che vogliamo di più?» Proprio come se stesse parlando dell’amico un po’tarlucco a cui si possono spillare soldi e favori a iosa.


Anche se vedere il Renzi Matteo nella parte del fesso viene difficile considerandolo un bel furbetto. Se quei quattrini ha rilasciato con tanta facilità ci sarà, forse, magari, può essere, un vago ma senz’altro non personale o politico tornaconto. Chi mai potrebbe sospettarlo? E anche questo è un bel cambio di verso: passare dalla rottamazione delle vecchie cariatidi all’elogio del clientelismo. Che di nuovo ha proprio poco.  Naturalmente di tutto ciò Andrea Romano, Emanuele Fiano, Alessia Morani, Alessandra Moretti e quel campione di renzismo che è Ernesto Carbone non parlano. Zitta  anche la Serracchiani. Come ti sbagli.

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