Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 25 maggio 2016

Napolitano Giorgio si è offeso.

L’Anpi dice che chi vota NO difende la Costituzione. È un’opinione buona come un’altra, soprattutto nella polemica politica. Per molti, ma non per Napolitano Giorgio che si sente offeso. E dire che non è neanche iscritto all’Anpi.Tra i bambini non ci sono quelli che si sentono offesi.


Giorgio Napolitano senatore a vita
Quando qualcuno si offende, nel senso che le parole d’altri, magari anche senza volere, lo hanno urtato non è bello. Non è bello nel mondo del politicamente corretto e neanche in quello del politicamente non corretto. Se si vuole essere corretti. Il fatto di Napolitano, Giorgio, ex presidente della Repubblica, e attuale senatore a vita con annessi e connessi (più annessi che connessi) è noto. Il direttivo dell’Anpi ha dichiarato che scegliendo di votare NO al prossimo referendum si sentono i difensori della Costituzione. È un’opinione. Così come dire che chi vota SI è un progressista. Anche questa è un’opinione. Entrambe a seconda dei punti di vista sono discutibili. Come normale che sia. 

Napolitano Giorgio invece ha trovato l’affermazione dell’Anpi offensiva. Personalmente offensiva. Profondamente offensiva. E quindi ha voluto ribattere con una frase tutta sua che manifesta qualche aspirazione a voler divenire storica. La frase napolitana suona così: «Nessuno può dire “io difendo la Costituzione votando no e gli altri non lo fanno”. Dire questo offende anche me..Mi reca un’offesa profonda» Così parlò Napolitano Giorgio ad una manifestazione organizzata dalla fondazione Berlinguer, con il quale ha litigato ferocemente, e dalla fondazione Antonio Gramsci con il quale ha poco o nulla in comune: Gramsci era comunista e non un apparatiniko. Il fatto poi che l’offesa ancorché perpetrata solo verbalmente e non manu militari abbia gradazioni è cosa che colpisce e sulla quale magari qualche semiologo avrebbe di che argomentare. Da bambini quando si faceva baruffa con quelli della banda avversaria c’erano le offese tout court e non si stava a soppesarle in lievi-normali-fanguinose–profonde. Tutt’al più questi aggettivi venivano riservati alle ferite che con graffi-pugni-schiaffi-e-morsi si prendevano e si davano. Ma forse per chi vive di politica le cose cambiano e si perde l’animo del fanciullo. 

In più nell’affermazione di Napolitano c’è una palese contraddizione logica che ovviamente nessuno si sogna di evidenziare per tema di ulteriori offese profonde. Se nessuno può dire “io difendo” (con quel che segue) nessuno può altresì dire “nessuno può dire”. Altrimenti anche gli altri potrebbero offendersi, magari meno profondamente, per questione di status. La par condicio quando la si invoca va pur rispettata. Altrimenti si insatura la democrazia dell’unico che può dire “nessuno può dire” che di norma non è segno di democrazia. Quanto poi al sentirsi offeso questo è sentimento ego riferito che non ha oggettività. Il sentirsi offeso ha a che fare più con la psicologia e gli arcani percorsi della mente che non con l’oggettività delle affermazioni. Perché nel caso non ci si sente offesi ma si è offesi. Che è tutta un’altra storia. E qui gli esempi si sprecherebbero, ma per evitare che qualcuno si senta offeso si soprassiede. Tutto questo al netto delle questioni di merito che a guardare la versione della vecchia Costituzione promulgata il 22 dicembre del 1947, semplice e chiara e comprensibile da tutti con quella di nuovo conio vien proprio da dire che chi non la vuol cambiare ne stia proprio difendendo lo spirito e il senso. 

Val per tutti, ma ci sarà modo di tornare sul tema ,l’art. 70 sulla funzione legislativa. La vecchia se la cavava con una riga e una parola, la nuova per spiegarsi di righe ne vuol più di trenta e ben inframmezzate di rimandi a commi, codicilli, paragrafi e articoli da recuperare qua e là. Il vecchio buon senso contadino racconta che quando un testo (o anche un ragionamento) è esageratamente complicato dietro ci sta ben comodamente acquattata una qualche fregatura. E questo sembrerebbe il caso.  Per ritornare ai bimbi, che spesso la politica sembra gioco di fanciulli scapestrati, è da dire che hanno inventato l’antidoto giusto per smontare i permalosi che ad ogni piè sospinto si sentono offesi, neanche fossero l’ombelico del mondo. La frase è semplice e vien ben scandita: «chi si offende è fetente» Ecco perché tra i bambini non ci sono quelli che si sentono offesi.

6 commenti:

  1. Frizioni di gioventù. Si vede che si ricorda di quando era nei GUF....

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  2. sono offeso io ad avere un rimbambito 90enne da mantenere lussuosamente

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  3. Tra un po' scriveranno che hanno visto Renzi, la Boschi che clonavano Gelli.

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  4. Marco Fernando Capodaglio27 maggio 2016 alle ore 14:13

    Sky, libero, l'unità , e la stragrande maggioranza dei giornalisti di repubblica, la stampa e il corriere è più facile che scrivano che Renzi e là Boschi sono scesi dal monte Sinai con le nuove tavole della legge, mentre schiere di angeli ed arcangeli allontanavano gufi , inciucisti e poltroniSti . Mentre dall'alto delle nubi Boccia benediceva Emoticon smile

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  5. Guarda che parlano dell'emendamento che aggrava le pene dei giornalisti sulle intercettazioni, poi oggi su LaPeppe c'erano ancora una volta grullofascioleghisti.

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  6. Anche nell'arte di fare l'ex Presidente non si può che lodare lo stile Ciampi, tutto qua

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