Ciò che possiamo licenziare

martedì 31 maggio 2016

Massimo Cacciari e Michele Serra non hanno la faccia per dire no.

Dice Cacciari: «Non abbiamo la faccia per dire no a una riforma dopo aver buttato via tutte le occasioni di questi quattro decenni.». Aggiunge Serra: «Ora la sola idea che qualcosa accada è più convincente dell’idea che quella cosa possa essere sbagliata.» Risponde Crozza: «Anche mettere il cesso in salotto è una novità, ma non è bello.» E soprattutto non ha senso.

Michele Serra l'amacante
Michele Serra, nella sua ondeggiante rubrica emblematicamente nominata L’amaca di qualche giorno addietro,  riporta una frase di Massimo Cacciari rilasciata durante un’intervista a Ezio Mauro di la RepubblicaLa frase, terribile nel suo contenuto quanto quasi lieve nella sua forma, recita così: «Non abbiamo la faccia per dire no a una riforma dopo aver buttato via tutte le occasioni di questi quattro decenni.» Se non fosse che si sa averla proferita il filosofo Massimo Cacciari sembrerebbe una frase da flaneur, da Bellamì, da disincantato sciupatempo e cinico sciupafemmine francese di fine ottocento.  Poiché il senso, tradotto per il volgo, di quella striminzita righetta è come dire di essere ormai rassegnati a tutto dato che tanto si è sbagliato in passato. Peraltro lo stesso Cacciari in svariate occasioni televisive ha ben palesato con parole assai più precise e crude  («è una puttanata») il suo pensiero sulla riforma renziana della Costituzione. Il giudizio di Cacciari sulla riforma è ovviamente condivisibile. Più che condivisibile. È una riforma a tal punto pasticciata che anche uno studente ai primi anni di giurisprudenza è riuscito a mettere in buca quella sorta di madonna pellegrina che si è prestata ad essere Maria Elena Boschi nel suo tour elettorale.

Comunque, giusto per non perdere il filo, anche l’amacante Michele Serra ha colto il punto e si è subito sdraiato sulla linea di Cacciari ché, d’altra parte, cercarne una nuova richiederebbe un certo sforzo che non si può pretendere da chi ormai arrivato se ne sta comodo e sdraiato e ha deciso di tirare i remi in barca. Tirare a campare disse un tempo tale Andreotti Giulio. Infatti ammette il Serra Michele che gli viene difficile essere antirenziano. Un po’ a causa del riflusso degli anni ottanta, come son lunghe le radici della sconfitta, e un po’ perché vede il paggio fiorentino come il figlio naturale di quella sinistra parolaia ed inconcludente che l’ha preceduto.  Che Renzi Matteo sia il frutto avvelenato di D’Alema e di tutta quella genia di sinistra da terrazza (op.cit.  Ettore Scola) aspirante ad essere destra, non ultimi gli Speranza ed i Cuperlo politici dalla trista figura, è fatto straraccontato in molti pezzulli qui già apparsi.  E proprio per questo il Renzi Matteo dovrebbe essere combattuto ed abbattuto (politicamente) cogliendo così due piccioni con una sola fava: liberarsi una volta per tutte dei vecchi tromboni sedicenti di sinistra e rimandare in campeggio lo scout pataccaro. Il fatto è che chi è già satollo oltre che nella panza anche nell’intelletto si adegua a ripetere la giustificazione dell’ispettore Rock «Ho fatto, ho fatto, ma non ho visto niente.» L’ispettore Rock (interpretato da uno strepitoso Cesare Polacco) parlava di brillantina (Linetti) e non di politica. Perché in quella vera l’abbandono per stanchezza non s’è mai visto e magari chiederlo ai «partigiani veri» di Maria Elena Boschi potrebbe essere un’idea. E proprio perché il Renzi e la sua scardellata squadretta di arrampicatori sociali e aspiranti lobbisti, a cui si sono aggiunti non pochi ferrivecchi, son frutto di quella malintesa idea di sinistra, vale la pena di reagire con più forza. Non si copre un buco vecchio creandone uno nuovo e per giunta più largo. Questo è metodo da bancarottieri alla Sindona Michele. E in politica non paga. Si spera, almeno.

L’amacante Serra Michele finisce la sua fatica scrivendo: «Ora la sola idea che qualcosa accada è più convincente dell’idea che quella cosa possa essere sbagliata.» In anticipo di qualche settimana gli aveva già risposto Maurizio Crozza, a riprova che i comici sentono l’erba crescere, dicendo che: «Anche mettere il cesso in salotto è una novità, ma non è bello.» E verrebbe, debolmente, da aggiungere neanche ha tanto senso. Infine: l'alternativa a «che qualcosa accada.» non è che non accada nulla ma che accada la cosa giusta. Faticoso. Si sa.

La fortuna, se così la si vuol chiamare, è che lo stimato Massimo Cacciari e il qualche volta simpatico Michele Serra, non smuovono voti. Forse neanche quelli dei parenti. E allora si dia fiducia al popolo, qualche volta bue, ma qualche volta anche no. E ci si augura che sia la volta buona (che non è un ashtag)

47 commenti:

  1. neanche io fino a eventuale ripensamento, perché con tutte le tare antiche e recenti che gli alleati/competitori nel mondo ci fan pendere sul capo come spada di Damocle non possiamo permetterci non solo di non assicurare una stabilità di governo, ma addirittura di dare al mondo l'annuncio che si tratta di un problema che non sentiamo e che non ci interessa. Questo dopo trenta anni di discussioni in merito, di cui l'ultima a quanto pare non è stata la più sofisticata, ma la cosa sub specie aeternitatis può essere secondaria... esessanta, fra l'altro, dalla fine della Quarta Repubblica. Ripeto: pronto a convertirmi se convinto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siete saltato già alla "Quarta"?? Che mi sono perso??

      Elimina
  2. La preoccupazione di quali camere avranno la possibilità di dichiarare lo stato di guerra in base alla Costituzione che ne verrebbe fuori è solo mia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo la Camera dei deputati, a maggioranza assoluta, ma chiaramente il partito di maggioranza avrà una maggioranza garantita.

      Elimina
    2. guerre democratiche, guerre stellari..

      Elimina
    3. Orrore & Raccapriccio.

      Elimina
    4. Appunto: la coalizione vincente potrà decidere automa mente lo stato di guerra. Ben no?

      Elimina
    5. Sì lo potrà. Emoticon frown

      Elimina
    6. perché adesso chi decide, la minoranza?

      Elimina
    7. Marco Fariello No, ma ci sono contrappesi come il Presidente della Repubblica, ma con la Costituzione di Renzi da alla maggioranza la possibilità dopo varie tornate di eleggerlo per i fatti proprii, e quindi addio garanzia, c'è la Suprema Corte, ma se un terzo e a nomina parlamentare e un terzo a nomina presidenziale, i due terzi della Corte Costituzionale sono espressione della Maggioranza alla Camera. Troppo schifo, troppo disgusto.

      Elimina
    8. sono d'accordo che non dovrebbero esserci, alla padre Cristoforo, né duelli né portatori né bastonate, e sull'orrenda negatività del sistema sociale globale ho forse idee più drastiche dei miei interlocutori; forse sbaglio, ma queste diagnosi non mi impediscono di cercare di non aggiungere danni a danni. Adesso il presidente dopo la quarta votazione è eletto mi pare a maggioranza assoluta dei componenti.; mi pare, ma vado a memoria, che adesso diventerebbero i tre quinti. Anche adesso cinque giudici vengono nominati dal Presidente e cinque dal Parlamento: han solo diviso in tre e due mi pare. I poteri della magistratura restano intatti. Un altro appello al nostro duce, nel senso dantesco di "maestro e donno": proviamo a simulare cosa succederebbe in caso di leggi costituzionali e di riforma della Costituzione

      Elimina
  3. Marco Fernando Capodaglio1 giugno 2016 alle ore 12:57

    Quello di cui stiamo discutendo, Massimo, è proprio se sarà garantita una migliore efficienza ed efficacia istituzionale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  4. Federico Maria Mari1 giugno 2016 alle ore 19:33

    Quando Crozza imiterà il conducator genovese lo guarderò.

    RispondiElimina
  5. Federico Maria Mari1 giugno 2016 alle ore 19:58

    Ribadisco la domanda, anche qualcuno vedo comincia a rispondere : le nuove modifiche costituzionali hanno i contrappesi adatti ad impedire che loschi figuri come Salvini e Grillo se eletti facciano strame della democrazia parlamentare ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dunque! I poteri della Magistratura, della Corte costituzionale e del Presidente della Repubblica rimangono intatti; oltre a tutto non c'è né presidenzialismo né premierato. Il Senato non è di nomina regia, ha la stessa base elettorale della Camera salvo una differenza di fasce d'età che il tempo ha reso (ancora più) ridicola; ma pasticciando sul fatto che viene eletto a sensi di Costituzione "su base regionale" (con un sistema che più della Camera è necessariamente nelle mani dei partiti, da approfondire) in regime multipolare o bipolare vien fuori spesso che non esprime la maggioranza che in Camera pasticciando le leggi elettorali si riesce a esprimere. Così non riuscì a governare Prodi, così non riuscì a costituire un governo Bersani (per poco, se Grillo aumentava un po' di meno avremmo avuto un Bersani - Monti mi pare, un po' più stabile e rassicurante del seguito), lo stesso Berlusconi che aveva numeri grandi ha patito dell'esodo finiano soprattutto al Senato. Due problemi esterni: una legge sulla democraticità dei partiti e la legge elettorale. Non mi pare questi meccanismi costituzionali. (Ma ricordate il governo dipendere per due anni, oltre che dal sostegno dell'onorevole Bertinotti, dalla processione all'urna elettorale, venerabile e volgarmente fischiata, di Andreotti, Scalfaro, Cossiga...?)

      Elimina
    2. Federico Maria Mari1 giugno 2016 alle ore 20:51

      Massimo Canella il tuo ragionamento sembra filare, vediamo altri commenti. Personalmente il Senato l'avrei abolito del tutto.

      Elimina
    3. ma le Regioni sarebbe rimaste troppo bastonate... un problema che spero Marco Fernando Capodaglio ci imposti da par suo è quello delle nuove competenze regionali: concepite per abbattere il contenzioso mostruoso davanti alla Corte generato dalla riforma costituzionale del 2001, c'è chi dice che nella nuova versione riusciranno a pareggiare o superare quel risultato. In sè le riappropriazioni di competenza da parte dello Stato son ragionevoli, le Regioni facciano sul serio il moltissimo che le Regioni han da fare

      Elimina
    4. Federico Maria Mari1 giugno 2016 alle ore 20:54

      Massimo Canella mi voglio rileggere la costituzione di Zuccarini.

      Elimina
    5. be' è una buona idea

      Elimina
    6. No, non ci sono contrappesi, chi vince vince tutto. Roba che neanche la DC!!!

      Elimina
    7. Trionferà contro i loschi l'ottimo Verdini. Sarà più bianco della neve?

      Elimina
    8. Piuttosto avrei abolito le Regioni & le Provincie per davvero. Accorpato i Comuni in Città e dato loro le competenze di Regioni & Provincie. Il Senato dovrebbe essere un organo federale come negli Usa. Quindi utilizzare le Regioni, non più esistenti come organi locali, ma solo come circoscrizioni federali, i cui confini andrebbero ridefiniti. Cioè dare a tutte le ex Regioni lo stesso numero di senatori, per esempio 03, a cui aggiungere i senatori di nomina presidenziale, non più a vita, per esempio 06, e i Sindaci delle quattro maggiori metropoli d'Italia come senatori di diritto durante il loro mandato (a rappresentare gli interessi delle amministrazioni locali) appunto Milano, Roma, Napoli e Torino. In totale 70, gli si trova una sala di Montecitorio da adattare alla bisogna come propria aula, si riduce il numero dei Deputati a 300, così non c'è più bisogno di Sbarramento & Premio di Maggioranza, in quanto incostituzionali. Basta il Proporzionale alla Spagnola ma con le preferenze e quindi nessun nome bloccato. Così invece di abolire il Senato si liquida la Burocrazia di Palazzo Madama, vera fonte di spreco!! I prepensionabili li si prepensiona, chi non lo è va smistato tra i ministeri con nuove funzioni e i neoassunti & il Personale non burocratico (camerieri, barbieri, baby sitter, uscieri, etc...) vengono licenziati con una buonuscita di tutto rispetto e delle ottima referenze. : il vorrei una Repubblica Presidenziale, quindi il vice Presidente diverrebbe automaticamente Presidente del Senato.

      Elimina
    9. Stefano Versace quello è un delinquente proprio, gli altri spesso più o meno così, ma qua si parla del funzionamento della nostra vita

      Elimina
    10. Non so. Non parliamo di lavoro, di giustizia, di diritti sociali ma soltanto di quanto potere il vincitore delle elezioni possa disporre per esercitare ad arbitrio del suo gruppo il suo potere. Mi sembra lontano dalle nostre vite ed è tanto più lontano quanto più potere ha il sovrano: le domina da lontano. Infatti non intervengo nel dettaglio della discussione. Semplicemente, finché ci sono, mi oppongo fermamente alle offese gratuite alla persona che credo rappresenti il miglior movimento presente nel paese.

      Elimina
  6. Marco Fernando Capodaglio1 giugno 2016 alle ore 21:19

    Federico il nuovo assetto istituzionale (modifica costituzione + italicum) rende realistico un monocolore M5S , non immaginabile con i precedenti assetti. Ovviamente parliamo di credibilita dell'ipotesi, non di possibilità giuridica, da quel punto di vista è possibile anche un monocolore di Repubblica e Progresso Emoticon grin . Nel caso di vittoria al ballottaggio il,M5S potrebbe mettere in piedi un monocolore dicevamo, non avrebbe realisticamente il controllo del senato ma molte leggi , con qualche ritardo, passerebbero senza problemi. potrebbe farcela a eleggere il presidente della repubblica e mettere un piede rilevante nella corte costituzionale e CSM, senza controllarli. dovrebbe fare accordi per cambiare la costituzione. Quello di Sakvini, sempre realisticamente non sarebbe un monocolore , forza Italia e fratelli di Italia sarebbero determinanti e forse anche qualche centrista. Queste ovviamente non sono certezze ma personali congetture

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tutto in teoria è possibile. anche che la tartaruga sia più veloce di achille.

      Elimina
    2. Marco Fernando Capodaglio3 giugno 2016 alle ore 10:26

      esatto , ma non è realistico

      Elimina
    3. non è, per caso, che si dia a certi possibili rischi più attenzione del dovuto?

      Elimina
    4. non è, per caso, che si dia a certi possibili rischi più attenzione del dovuto?

      Elimina
    5. E' naturale che le coalizioni si succedano al governo. Quindi oggi il PD conta sulla sua maggioranza relativa ma, dopo una legislatura che lo avesse sfibrato e logorato, andrebbe ragionevolmente al potere un partito di opposizione, magari non tra i più democratici. La nuova struttura costituzionale non lascia presagire nulla di buono ....

      Elimina
    6. non si possono fare leggi elettorali per consentire di governare solo ai nostri preferiti.

      Elimina
    7. Non è questione di preferiti, è questione di contrappesi istituzionali contro derive autoritarie ...

      Elimina
    8. Marco Fernando Capodaglio3 giugno 2016 alle ore 10:34

      Luciano ho letto spesso questa tua affermazione che ovviamente è da condividere in pieno , ma , a mio avviso , completamente estranea al discorso che stiamo facendo: quando Paolo (anzi i due Paolo :) ) io ed altri amici diciamo che fra i difetti dell' assetto istituzionale proposto da Renzi c'è il pericolo di un monocolore Grillo o Salvini , pensiamo che questa possibilità (un monocolore di unpartito molto lontano dal 51% dei voti , nel qual caso è più che legittimo) vada esclusa per qualsiasi partito , preferito o no . Da dove nasce quindi questa tua ripetuta affermazione ?

      Elimina
    9. mi dovete spiegare il perchè. non capisco questo vostro insistere sulle coalizioni vista la cronica impossibilità di farne sia per un centrosinistra e sia per un centrodestra. non siamo più negli anni '60 e '70 ma neanche negli anni '80. ci hanno sbattuto il muso prodi e bersani. ora ci sta sbattendo il muso anche l'uomo di arcore. allo stato attuale (e forse per qualche anno ancora) l'unica possibilità di avere governi duraturi è quella che può offrire il partito unico. che poi (e lo sapete benissimo anche voi) può avere al suo interno varie voci. non correnti, voci. i laburisti inglesi non sono un partito monolitico. hanno governato, hanno preso i provvedimenti che ritenevano di poter prendere, hanno legiferato. prima di loro i conservatori. oggi di nuovo i conservatori. il problema non è (e lo ripeterò fino al ricovero in casa di riposo) la legge elettorale. il problema sono i partiti. se in italia hanno così tanto spazio partiti antisistema come lega e m5s la colpa non è della legge elettorale, ce lo vogliamo mettere in testa? la colpa è nell'arretramento della politica, la colpa è di chi non ha saputo spiegare alle persone cos'è la democrazia, la colpa è di chi ha pensato per sé lasciando fare ad altri ciò che hanno fatto, la colpa è di chi ha lasciato che si raccontasse in giro che la politica è marciume e che tutti rubano, la colpa è di chi fa battute del tipo "tiene famiglia" e limita il suo apporto a questo, la colpa è di chi ha smesso di impegnarsi seriamente in politica per rinchiudersi nella propria torre. ecco dove cercare i pericoli. pensate, un leghista scrive una legge elettorale pensando di favorire con quella il centrodestra e poi chi prende la maggioranza alla camera? il nemico bersani e per giunta con poco più del 26%. quindi........ e poi parliamoci chiaro, signori miei: se le persone vogliono al governo il m5s, per fare un esempio, non c'è coalizione né legge elettorale rispettosa della costituzione che possano fermarli. oggi si va al potere senza le violenze del passato. bastano l'indifferenza e la guerra ai partiti.

      Elimina
    10. Marco Fernando Capodaglio3 giugno 2016 alle ore 11:42

      Prima di rispondere ti è chiaro che è una proposta che non ha nulla a che fare con " fare leggi elettorali per consentire di governare solo ai nostri preferiti." ? altrimenti discutiamo di questo
      Mi piace · Rispondi · 1 · 58 min

      Elimina
    11. sarò duro di comprendonio per colpa dell'indurimento delle arterie ma io non capisco cosa intendiate per "contrappesi contro derive autoritarie" e dov'è che mancherebbero nella legge in discussione. volete, per favore, esplicitarli?

      Elimina
    12. Marco Fernando Capodaglio3 giugno 2016 alle ore 11:45

      ripeto Prima di rispondere ti è chiaro che è una proposta che non ha nulla a che fare con " fare leggi elettorali per consentire di governare solo ai nostri preferiti." ? altrimenti discutiamo di questo

      Elimina
    13. non capisco il "ripeto". ho chiesto se gentilmente mi spiegate i "contrappesi", quali mancano e come dovrebbe essere una legge elettorale. se no giriamo attorno al tavolo inutilmente. tenuto fermo un principio cui si assoggetterà l'italicum: la corte costituzionale ne esaminerà la costituzionalità e sarà utilizzabile solo dopo quel giudizio. è nella riforma soggetta al prossimo referendum.

      Elimina
    14. Marco Fernando Capodaglio3 giugno 2016 alle ore 13:11

      Bene allora approfondiamo : io non voglio un sistema istituzionale in cui è certo che una delle liste in lizza qualsiasi sia la percentuale di rappresentatività nel paese possa governare e eleggere il presidente della repubblica condizionare fortemente CC e CSM. Il combianto disposto della riforma elettorale e costituzionale consegna il paese ad un sistema istituzionale così. In più favorisce i partiti leaderistici. Per questa ragione io considero la proposta ( riforma costituzionale + italicum ) come un tutt'uno inscindibile , altri non sono d'accordo ma questa è la mia opinione . Non avendo nessuna possibilità di intervento sulla legge elettorale voglio contrastare la proposta costituzionale che , specie nella diefinione del nuovo bicamerilismo è , sempre a mio avviso, funzionale a quel sistema istituzionale che voglio combattere, ha inoltre gravi difetti come l'incertezza proceduraledi approvazione delle leggi che però sono un altro capitolo. Un senato elettivo con più poteri di garanzia (secondo lo schema AMI) e una legge ad esempio con doppio turno di collegio mi farebbero sentire più sicuro . Prima di discutere se queste mie idee sono condivisibili o no vorresti essere così gentile da dirmi se giuste o sbaglaite che siano rientrano nella casistica " fare leggi elettorali per consentire di governare solo ai nostri preferiti." ?

      Elimina
  7. Candidati Senza Voce1 giugno 2016 alle ore 21:22

    Possiamo rispondere con "esticazzi di Crozza e Cacciari?" Emoticon smile

    RispondiElimina
  8. pagliacci tra pagliacci..

    RispondiElimina
  9. Meglio che rimanga com è che peggiorarla.!

    RispondiElimina
  10. Cacciari era prevedibile, nessuno è rimasto stupito. Serra, semplicemente deludente per essere quello dello splendido titolo sul Cuore del 1991 ("Hanno la faccia come il culo")

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poi rifecereo lo stesse governo e Cuore titolò: "hanno rifatto lo stesso governo e noi rifacciamo lo stesso titolo: Hanno la faccia come il culo"

      Elimina
  11. Ecco un motivo in più per non avere nostalgia d'aver smesso di leggere quotidianamente La Repubblica: si son tutti allineati, quasi un giornale di regime.

    RispondiElimina
  12. Mi chiedo cosa hanno in testa questi due.

    RispondiElimina