Ciò che possiamo licenziare

domenica 6 settembre 2015

Tedeschi brava gente

I tedeschi oltre che ingegneri e laureati ci scippano anche gli appellativi migliori. Accolgono i profughi con vestiti, vettovaglie e la scritta wilkommen. Nei Landër dell’Est c’è un po’ di paura, ma la supereranno. Ai nuovi venuti insegneranno guten tag e guten morgen per Kant ed Hegel c’è tempo.

E così mentre il Salvini Matteo riempie il tendone della Lega a Buglio, nota località balneare della Valtellina che ha 2.036 abitanti, sbrodolando contro, nell’ordine, i profughi, i migranti, il governo,  mafia capitale, Angelino Alfano, Renzi Matteo, papa Francesco e magari anche Angela Merkel, i tedeschi accolgono festosi i migranti, per lo più siriani.. Lo fanno, ovviamente a modo loro: con organizzazione.
I tedeschi arrivano alla loro frontiera con auto proprie piene di vettovaglie, coperte, vestiti e, dato che come noto hanno un cuore ed amano i bambini,anche giocattoli e peluche. Naturalmente non dimenticano le bandiere, nera rosso e oro e gli striscioni dove hanno scritto wilkommen che vuol dire benvenuti. I britannici hanno che hanno ereditato dai conquistatori sassoni la stessa radice l’hanno trasformata in wellcome ma al momento non la usano con chi cerca di salvarsi la pelle.

Comunque, i tedeschi, che ci stanno scippando l’appellativo di brava gente,oltre che ingegneri e laureati vari e in un sol giorno si sono portati a casa qualche migliaio di profughi. Ovviamente si saranno preparati per tempo e con teutonica precisione smisteranno i nuovi arrivati in giro per i Landër, gli daranno un appartamento, li iscriveranno a scuola e, si può star certi che le prime parole che insegneranno saranno guten morgen, guten tag, bitte e danke. Per Kant, Fichte, Schelling ed Hegel e maghari anche Heideger  ci sarà tempo, se vorranno. E alcuni tra i nuovi quasi sicuramente vorranno. Le parolacce le lasceranno alla libera iniziativa dei nuovi venuti.

Poi senz’altro gli spiegheranno che sui mezzi pubblici si paga il biglietto, come fanno tutti loro, e che se si trova un lavoro, magari da badante o da raccoglitori d’uva dalle parti della Mosella, bisogna essere messi in regola e i datori di lavoro devono versare i contributi e che l’affitto delle case popolari va pagato. Faranno, insomma, come hanno fatto con un milione e passa di turchi, molti dei quali sono anche diventati cittadini tedeschi e come tali si comportano e si sentono. Nulla di particolarmente impegnativo. Solo buon senso.

Non che la Germania sia diventato il paradiso in terra ma, come spiega l’astro nascente della filosofia teutonica Markus Gabriel: «Ora l’idea prevalente è: essere tedeschi non è niente più che avere la  cittadinanza tedesca e parlare la lingua.» Poi aggiunge che sì, anche lì c’è qualche problema specialmente nei Landër dell’Est: «Opposizioni ci sono anche nel Baden-Würtemberg, il Land più ricco. A Est la popolazione è meno benestante e ha più paura della concorrenza di chi arriva da fuori.» Avevano anche paura dell’idraulico polacco ma poi se ne sono fatta una ragione e hanno scoperto che l’importante è essere un buon idraulico e non importa il paese d’origine.  Quindi c’è anche una Germania razzista, ma ne sono coscienti e la Cancelliera non ha difficoltà ha bollarne gli aderenti come tali. La coscienza nazionale non le farà perdere voti.

È da aggiungere anche che i tedeschi non hanno la parola “peracottaro”, se copiano due righe nella tesi di laurea, anche loro hanno un tot di furbetti,  si dimettono e magari anche si vergognano pure. Da loro a nessun ex Cancelliere verrebbe mai in mente di dire come augurio di matrimonio che le «donne, come le case e le barche si devono affittare.» E non approverebbero mai una legge per poi definirla: «Una porcata.» Tedeschi brava gente.

3 commenti:

  1. sono anni che accogliamo migranti e tanti..ma non sappiamo valutarci..e' una questione d'immagine..

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  2. https://www.youtube.com/watch?v=tzL7v6np458

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  3. Me ne vergogno, ma devo confessarlo : non ho mai amato i tedeschi.
    Molto tempo fa per 2 anni consecutivi partecipai ad un pellegrinaggio nei lager nazisti, presenti con noi alcuni ex-detenuti. La reazione di tedeschi ostili e quasi sprezzanti
    nei nostri confronti e soprattutto nei confronti di ex-deportati mi convinse nella mia antipatia. Quel pellegrinaggio però fu un’esperienza così profonda ed irrinunciabile
    che in anni successivi offrii a mie spese lo stesso viaggio gratis a studenti delle superiori. Questa volta però devo dire ai tedeschi e mi costa farlo : “Chapeau !!!”.
    E anche “Grazie!” per una lezione di vita che mi giunge preziosa e del tutto inaspettata.

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