Ciò che possiamo licenziare

domenica 7 settembre 2014

Renato Farina, detto l’infame (da Mentana), torna nell’Ordine.

Due anni fa l’ordine rifiutava la riammissione. Oggi invece lo fa all’unanimità. Chissà cosa è cambiato. Il Corriere dà la notizia ma non commenta. Una volta la farina del diavola andava in crusca. Adesso non più.

E così, come nelle favole, anche nella vita di tutti i giorni qualche volta c’è un lieto fine. Lo sta vivendo Renato Farina, ex vicedirettore a il Giornale, ma anche a il Resto del Carlino, ma anche fondatore di Libero,  ma anche ex agente segreto del Sismi, questo i giornalisti non lo possono fare, con il vezzoso nomignolo di Betulla, ma anche giornalista dimissionario dall’Ordine,per non essere radiato, ma anche ex parlamentare Pdl, ma anche ex giornalista in incognito con il nom de plume di Dreyfus, che per poco, grazie ai suoi articoli, Sallusti Alessandro finiva in galera,  nonché definito da Enrico Mentana:«Infame.» Beato lui. 

Chissà come se lo gusta bene il suo lieto fine che se non fosse suo sembrerebbe scritto da Frank Capra.  Ai normali di questi tempi non succede spesso di andare a sbattere contro un lieto fine. Anzi, gli va bene se riescono a non cozzare contro una lettera di licenziamento o contro una riduzione del contratto o, in anticipo sui tempi, in una influenza.

La notizia della riammissione del dimissionario è stata data dal Corriere della Sera con una colonnina che più striminzita non si poteva (giovedì 4 settembre) a pagina 9. E senza una riga di commento. Così non si corrono rischi. Si potrebbe dire a voler essere maliziosi. Ma di malizia qui proprio non ce n’è. Nella colonnina, neanche troppo piena di testo, viene però riportata l’opinione di Farina Renato che per l’ennesima volta racconta di aver fatto tutto: «in buona fede con l’intenzione di salvare il mondo.» Evvabbé. La storia è piena di gente che voleva salvare il mondo che poi sono quelli che hanno fatto più danni. Anche perché ad avere questa idea si può essere solo o martiri o pazzi e in entrambi i casi si finisce poco bene. Così insegna la storia. Chi invece se la cava in genere appartiene ad altre categorie che con i termini “buona” e “fede” hanno scarsa dimestichezza. Comunque ognuno se la racconta come crede.

Una domanda di riammissione il Farina Renato l’aveva già presentata nel dicembre 2012 ma fu respinta. In quella occasione l’Ordine motivò la decisione con il comportamento tenuto dal Farina negli anni precedenti e in particolare ricordava una sentenza di patteggiamento per la sua collaborazione con i servizi segreti. Poi all’ordine non era andata giù la furbatina delle dimissioni per evitare la radiazione e, giusto per finire, che si era bellamente impippato del divieto di esercitare la professione.  Tre bei motivi non c’è che dire. Per questo Frank Capra non avrebbe girato questo finale.

Tre giorni fa, invece, tutto sparito e anzi il ritorno del figliol prodigo è stato salutato all’unanimità. Poiché a nessuno, proprio a nessuno è venuto neanche una puntina di dubbio. Quel tanto o poco  che può portare non a votare contro ma almeno ad astenersi. E invece no. Che se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare, diceva il Manzoni. Magari un commentino, nel senso di piccolo commento, su tale repentino cambiamento di sentire a neanche due anni dalla precedente sentenza ce lo si sarebbe aspettato dai giornalisti del Corsera visto che lì dentro di moralizzatori, e con valore, ce n’è più d’uno. E invece no. Chissà se sarà data adeguata pubblicità alle motivazioni per il reintegro o se queste finiranno in altre colonnine sommerse da ben più importanti pezzi. Che a quanto pare il senso della morale non sempre ha spedito corso.

Che poi a ben vedere l’articolo a firma Dreyfus nel quale si accusava un magistrato di aver costretto una minorenne ad abortire aveva poco a che fare e con la buona fede e con il desiderio di salvare il mondo. E di questo si dovrebbe, in un Paese normale, tener conto anche per evitare che il commento popolare sia: can non mangia cane. Il che non è bello.

Una volta si diceva che la farina del diavolo va tutta in crusca, ma i tempi son cambiati e anche il diavolo e la farina non sono più come quelli di una volta.

8 commenti:

  1. Matteo Federico Carbone7 settembre 2014 alle ore 21:59

    Lo avranno richiesto con chiamata diretta " libero" o " Il Giornale".. Gli mancava qualche d'uno del suo spessore..!

    RispondiElimina
  2. mi auguro che almeno il magistrato non abbia rinunciato alla sua azione sia sul piano penale che su quello civile.

    RispondiElimina
  3. Se non sono indagati non piacciono

    RispondiElimina
  4. Ops il Betulla!

    RispondiElimina
  5. in fondo uno in piu uno meno in italia la M.......umana, supera quella materiale .

    RispondiElimina
  6. Mentana?Da che pulpito!

    RispondiElimina
  7. Hanno bisogno anche di lui per capovolgere l'ITALIA

    RispondiElimina