Ciò che possiamo licenziare

martedì 1 aprile 2014

Primo aprile: “i pesci” si sprecano.

Il primo giorno d’aprile è sempre ricco di scherzi. Qualche volta surreali ma talvolta anche tragicamente veri. Quest’anno ci sono messi d’impegno in molti. L’ex ministra Fornero, Antonio Razzi, il caso delle baby squillo dei Parioli, i segretari generali della Cgil di Lazio e Lombardia e l’immancabile Berlusconi.

Quando sia nata l’usanza di fare scherzi il primo di aprile nessuno lo sa con precisione, in compenso ha preso piede in tutto il mondo o quasi. Ovviamente gli italiani non possono fare eccezione, quando mai, e i politici in particolare. Per cui sui giornali si può leggere un’ampia rassegna di “pesci” che, a seconda dei punti di vista, sono andati a buon fine.

Antonio Razzi, incredibile dictu, ha presentato una proposta di legge. Per l’esattezza questa porta il numero 1370 e si intitola «disciplina dell’esercizio professionale della prostituzione.» In verità si occupa anche di traffico. Propone infatti che questa, la prostituzione non possa più essere esercitata per strada per evitare, soprattutto ai minori, di assistere a scene disdicevoli ma anche per permettere un miglior scorrimento della viabilità. Chi eserciterà la professione avrà la qualifica di Operatore Assistenza Sessuale (OAS) e trimestralmente dovrà sottoporsi a controlli sanitari. In più è fatto obbligo di utilizzare il condom per « per qualsiasi tipo di prestazione».  E si introduce (è proprio il caso di dirlo) il reato di «danneggiamento di profilattico» Se questo accade «durante una prestazione deve essere denunciato da parte dell'OAS alle autorità sanitarie competenti, entro il primo giorno feriale successivo all'evento, con indicazione delle generalità del cliente.»È ammessa la pubblicità su riviste e quotidiani ma non rivolta ai minori. Anche radio e tv sono mezzi accettati ma solo nelle fasce orarie notturne. I manifesti stradali sono vietati. Pesce d’aprile?. No, vero!

Elsa Fornero, la ministra che si dichiarò «non ferratissima» per il ruolo, ha inviato una autoassolutoria lettera a La Stampa.  Tutte le colpe-imperfezioni-errori della legge che porta il suo nome sono state causate dal poco tempo, dalla fretta, dalle informazioni non pervenute. Che ci fosse pressapochismo neanche a parlarne. Ovvio.  Comunque il punto clou della lettera consiste nella rivendicare «che non c’è alcuna vergogna nella riforma del 2011, bensì severità accompagnata da un forte riequilibrio a favore dei giovani nei rapporti tra le generazioni.» Ognuno si fa del male con i mezzi e la fantasia che ha a disposizione. E lei, la Fornero, l'ha fatto con un tempismo che lascia esterrefatti. Infatti i dati Istat di oggi, 1 aprile, dicono che la disoccupazione giovanile è al 42,3% e in aumento del 3,6% su base annua. Pesce d’aprile? No, vero!

Drammatica l’evoluzione della vicenda delle baby squillo dei Parioli. Molti dei gentiluomini che hanno frequentate Aurora e Azzurra se la caveranno a buon mercato. Anzi alcuni l’hanno già fatto: con il patteggiamento. Bella invenzione questa che tuttavia qualche volta lascia l’amaro in bocca. Pare che i gentiluomini di cui sopra possano scegliere tra tre alternative: cinque messi e dieci giorni di galera, alternativamente 40.000€ di pena pecuniaria oppure la libertà controllata. Il terzo caso prevede il ritiro di patente, passaporto, il divieto di allontanarsi dal comune di residenza e l’obbligo di firma. Probabilmente tutti sceglieranno la busta “b”. Con il pagamento di 40mila€ si eviteranno spiegazioni a mogli, fidanzate, compagne e magari anche ai figli. Alla fine come al solito saranno le vittime a rimetterci. Pesce d’Aprile? No, vero!

Pubblicità compartiva in casa Cgil. I segretari regionali della Cgil di Lazio e Lombardia comprano un a pagina sull’unità per attaccare Maurizio Landini della Fiom. Lo accusano di essere poco democratico, In particolare gli imputano una eccessiva presenza su giornali e televisioni. E per non farsi mancare nulla aggiungono l’accusa di «personalizzazione e scimmiottamento dei politici». Accuse vecchie nei modi e nei contenuti che ricordano la baffone Stalin e la rivoluzione culturale cinese di Mao. Poi per non farsi mancare nulla aggiungono, con scarsa originalità, il rimbrotto di eccessiva «timidezza nell’attaccare il governo.» Mica come loro. La pubblicità comparativa non serve per dire che si è meglio del concorrente ma solo che lui è peggio. Bel colpo compagni. Il tutto a pagamento: su l’Unità.  Pesce d’aprile? No, vero!

Naturalmente non poteva mancare Berlusconi Silvio, ex cavaliere del lavoro. Lui il pesce d’aprile l’ha anticipato. È uno che arriva sempre prima, come piace a Giuliano l’apostata Ferrara. Quindi con due giorni d’anticipo ha lanciato le nuove parole d’ordine della nuova, si fa per dire Forza Italia. Da adesso sarà il partito dei cani e dei gatti: falchi, colombe e piccioni non gli piacciono più. Che dire di essere come cani e gatti non è proprio un’incitazione alla pace ed alla serenità. Ma tant’è. Con cani e gatti il buon Silvio spera di vincere le elezioni europee e di recuperare almeno 10milioni di voti. Tanti paiono essere i possessori di cani e gatti. Per questo ha ordinato ad ogni militante dei circoli a lui intitolati di adottare un cane. Non gli dovrebbe essere difficile. Pesce d’aprile? No, vero!

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