Ciò che possiamo licenziare

lunedì 15 luglio 2013

Roberto Calderoli si arrampica e dondola su per li rami della notorietà.

 Un politico non può vivere senza assaporare quotidianamente il frutto della notorietà. Ma questo matura su alberi frondosi. Bisogna esser capaci di salirvi e di passare da un ramo all'altro come sapeva fare Tarzan e meglio di lui la sua amica Cheeta.

Calderoli Roberto  in posa da Tarzan, in Seanto, mentre,
si allena per esser  pronto a salir su per li rami
È da un po' di tempo che i giornali non si occupavano di Calderoli Roberto, vice presidente del Senato, per la terza volta. Che è un bel record, in entrambi i casi.
Poiché un politico vive di notorietà ecco che il senatore Calderoli si è sentito costretto, lui sempre così modesto e misurato, di fare uno sforzo per cercare di acchiappare un qualche piccolo ritaglio sui media nazionali. Soprattutto ora che il suo partito veleggia intorno al 4% ed è fuori dai posti che contano.

Già c'era riuscito lo scorso 2 di luglio in occasione della festa della Lega di Spirano, nei campi intorno a san Rocco. Quella sera il Calderoli Roberto è stato baciato dalla fortuna perché, come poi a spiegato, non doveva neppure esserci, lì a Spirano. Vi è proprio capitato per caso e ha trovato il vecchio Bossi. L'Umberto. Quello che fino a pochi mesi fa era chiamato con deferenza un po' slecchignosa «il capo». Poi si sa che gli anni passano i bimbi crescono e i papà imbiancano con tutto quel che segue. Specie quando, magari, da spartire c'è anche una qualche eredità. Politica, naturalmente.

Non che il Calderoli fosse lì perché mandato da chissà chi a bilanciare la presenza del vecchio fondatore. Nooo. A chi potrebbe venire in mente un pensiero del genere? Soprattutto in un partito nel quale tutti si vogliono bene e si danno da fare per tenere la casa comune linda e pulita. Per questo usano ramazze e vanno di espulsioni. Che se cacci la gente di casa senz'altro non sporca e non lascia pedate.
Era da quelle parti per caso il Calderoli Roberto ed è arrivato giusto in tempo per sentirsi dare dal vecchio ex capo prima del «democristiano» e poi per essere apostrofato come «quello che dice str....zate.» Certo il Calderoli nonostante sia abituato al felpato linguaggio dei leghisti che è fatto di frasi tortuose, raffinati doppi o anche tripli sensi e zeppe di subordinate che anche un vecchio doroteo farebbe fatica a districarvicisi, ci ha messo un po' a capire il senso di quello che il Bossi gli diceva. Ma d'altra parte è ancora giovane e si farà. Bazzica per i salotti della Lega solo dalla finr degli anni ottanta ed è alla sua quarta legislatura. A testimonianza che gli elettori sanno sempre scegliere il meglio. Comunque un po' di spazio sui media l'ha ottenuto anche se solo di riflesso perché i giornalisti erano lì più per sentire il Bossi che non lui.

Comunque, dopo la lezione ricevuta dal vecchio capo il Calderoli ha voluto dimostrare di saper salire da solo, su per li rami della notorietà, e di essere in grado pure di dondolarvisi e di avere pure l'abilità di passare da un ramo all'altro come niente fosse. Intendendo con «rami» i toni e le sfumature della più sofisticata comunicazione, che altro? Il Calderoli è un ex ministro mica un primate. Che è utile, per tutti e due, mantenere, ben distinti i ruoli. Anche se magari qualche volta, come a molti capita d'altra parte , un po' di voglia di giungla ce la si porta addosso. E così si è lanciato, il Calderoli, sabato 13 luglio, in quello che probabilmente ha ritenuto essere un sofisticato discorso darwiniano affermando che «Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare ad un orango.» Certo è che alcuni leghisti hanno sviluppato una eccezionale capacità nell' imbastire ragionamenti raffinati e di alto profilo dal far impallidire al confronto le eccezionali qualità comunicative di Cheeta (o se si preferisce Cita), l'amica di Tarzan.

Il Calderoli che è laureato, come ci si immagina facilmente sentendolo parlare e c'è chi dice addirittura con lode ma questa forse questa è una cattiveria di cui non va tenuto conto, deve avere una qualche debolezza per il mondo animale perché appena può lo tira in ballo.. Già una volta portò a spasso un maiale che vederli l'uno accanto all'altro era imbarazzante perché di solito l'accoppiata è con i cani sempre poi che non siano questi a porta a spasso gli umani. E comunque quando si fanno degli abbinamenti fuor di norma bisogna sempre prestare la massima attenzione perché il rischio è che gli altri non colgano le differenze.
Un'altra volta dovendo definire una legge di cui era doverosamente padre non trovò di meglio che definirla «porcata.» Poi qualcuno che aveva studiato il latinorum provò ad addolcire la cosa trasformando la porcata in «porcellum.» ma il senso non cambiò di molto. Anche perché la proprietà transitiva è un po' anarcoide e spesso si muove sua sponte e senza regole.

Ora il mondo che è cattivo ha preso male le parole rivolte dal senatore Calderoli alla ministra Kyenge e allora lui, come nella più nobile delle tradizioni le ha derubricate da ragionamento scientifico, come è avvezzo fare a «battuta» Ma, come al solito essendo una battuta troppo sofisticata nessuno l'ha apprezzata in pieno. Forse solo quei pochissimi che sono al suo livello.
Allora, come quelli che raccontano barzellette a cui nessuno ride, per trarsi d'impaccio, che nel caso in questione è un bel lavoro, prima sie scusato poi ha detto che spiegherà il senso delle sue parole e lo farà direttamente con la ministra in quello che ha tenuto a precisare, il Calderoli, sarà «un confronto franco e leale.»

Come poi ci possa essere un confronto, ancorché franco e leale tra una ministra ed il padre di una porcata sarà tutto da scoprire.

4 commenti:

  1. si arrampica e dondola come fanno adorabili, a differenza di lui, scimpanzé

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  2. Pasquale Nuccio Benefazio15 luglio 2013 alle ore 20:04

    propongo di segare il ramo in fretta e furia

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  3. Bello Castrù te lo frego ! Però non posso mettere l' ulteriore commento che avrei voluto , su you tube non si trova lo spezzone di totò con la celebre frase "lei è un cretino, si informi !" c'è la versione con "lei è ridicolo si informi ", ma non rende abbastanza bene .

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  4. il problema è che certe insane esternazioni incontrano sicuramente gli istinti e l'ignoreanza di tanti elettori della sua parte politica...

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