Ciò che possiamo licenziare

venerdì 30 novembre 2012

Elsa Fornero: il ritorno.


Ha taciuto solo per tre giorni. Poi non ce l'ha più fatta. E ci ha regalato l'ennesima fornerata. Non sarà né l'ultima né la penultima e con grande probabilità neppure la terz'ultima. Un po' di buon umore fino alle prossime elezioni.

In tre giorni si possono fare un sacco di cose eccezionali. C'è chi ha cambiato il corso della storia. C'è chi ha impalmato l'anima gemella. C'è chi ha fatto scoperte mirabolanti. C'è chi ha fatto la rivoluzione, in tre giorni. E chi, con qualche mezzo in più, è riuscito addirittura a risorgere.
Elsa Fornero, per tre giorni, diconsi tre giorni, che al confronto le ere glaciali sono passate con meno sofferenza e più velocemente, ha taciuto. 
Titanica impresa.

In verità di questo bel tacere si sono accorti solo quei perfidi figuri che ad ogni sua dichiarazione capovolgono la clessidra per quantificare il tempo che la separerà dalla successiva. I dati statistici si stanno accumulando e qualcuno alla facoltà di fisica sta pensando di verificare se ci sono correlazioni tra le fornerate e la rotazione dei pianeti nelle galassie che sono ancora da scoprire. In stretto contatto con questi stanno lavorando anche gli scienziati dell'alimentazione. Hanno il sospetto che particelle di kryptonite mischiate a palline di naftalina, golosità di EtaBeta, e a molecole di tnt e a particelle di una sostanza bionica ancora da scoprire se ingurgitate con qualche grammo di un confetto della premiata ditta Falqui e ad occhio rigorosamente spento possano dare effetti similari.

Non uguali ché a quei livelli è oltremodo impossibile arrivare. Almeno con le nozioni scientifiche che si hanno a disposizione al momento.
Il resto del mondo, molti giornalisti inclusi, neanche se ne sono accorti di questo silenzio. Anzi.
I quotidiani, incredibilmente, sono usciti con regolarità. Si sono banalmente concentrati su questioni come la tragedia del medio oriente, o l'inquinamento a Taranto o le tasse non pagate da Google o le primarie del centrosinistra o le non primarie del centrodestra. Giusto per dirne alcune.
I precari hanno seguitato a giocare il ruolo di precari e molti senza fisso lavoro hanno prolungato le loro ricerche ben sapendo che questo ormai assomiglia sempre più a un tartufo. Ben nascosto sotto terra.
I giocatori di golf hanno continuato a calpestare il green con la loro classica nonchalance. E gli atleti di tiro al piattello hanno proseguito l'allenamento per le prossime olimpiadi. Così una medaglia la si porta a casa di sicuro. Che ce n'è di bisogno per il morale della nazione.

Ma la voglia di dare un contributo forte al buon umore del Paese ha spinto la Fornero Elsa, ministra senza competenze, che evidentemente di queste non ce n'è di bisogno come per sottesa sua stessa ammissione, ha fatto sì che parlasse. Sempre con quel suo modo modesto da studentessa diligente e timida, quasi vergognosa che tutto vorrebbe fare al mondo fuorché farsi notare. È stato questo suo anelito all'anonimato che l'ha spinta a scendere dal canavese dove, lei nolente, in silenzio giganteggiava, e l'ha portata a Torino dove sperava di confondersi e annullarsi nell'anonima massa. 

Tuttavia non sempre i pii desideri sono soddisfatti. Si pensi a san Francesco, anche lui avrebbe voluto passare sotto silenzio. E anche lui non ce l'ha fatta. Che se non ce l'ha fatta lui figurarsi una Fornero.
L'occasione, questa volta, è stata la presentazione di un libro. Maliziosi sia l'autore che l'editore. Sapevano, con largo anticipo, perché scritto nelle stelle e non solo in quelle, quale sarebbe stato l'epilogo. E infatti quella che è stata amorevolmente soprannominata come “la cenerentola del canavese”.durante la conferenza se n'è uscita con: «I ragazzi prendono solo pezzi e bocconi del mercato del lavoro. I nostri figli un po' viziatelli sono troppo abituati a cercare vie dorate ma sono anche quelli che trovano solo pezzi e bocconi. Noi mamme dobbiamo convincere i ragazzi ad avere un po' di pazienza: non è che entri in azienda e diventi manager».

Giusto, Fornero, è così che si parla. Soprattutto una mamma. Anche la ministra senz'altro avrà detto alla sua figliola: «Non è che entri in università, cara, e diventi subito docente».
Una domanda però, ministra Fornero la sua mamma ha convinta anche lei ad avere un po' di pazienza.
O anche lei ha pensato, come quei bamboccioni, sfigati, choosy e viziatelli che circolano al giorno d'oggi che basti entrare in un ministero per diventare ministro?
Lei, Fornero, lo sapeva che non è così, vero?
E' per questo che parla così tanto perché lo vuol dimostrare ogni giorno, nei fatti, a tutti che l'ha capito. Vero?

6 commenti:

  1. speriamo che dopo il ritorno non ci sia anche la vendetta...

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  2. assurda cm sempre

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  3. la Fornero porta con sè il profumo dei bei tempi antichi, ella scende dal canavese a valle portando con sè odor di vigneti e degli antichi raccolti di canapa che distinguevano quel territorio. Che sia più il vino o la canapa ad assicurare aulica leggerezza al suo linguaggio ?

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  4. Ma 'sto governo taglia taglia, non ce l'hanno i soldi per un buon spin doctor che gli scriva i testi?? Eppure se ne trovano di ottimi anche a buon mercato, che diamine! neanche uno straccio di ghost wrighter? Scusate per il mio barbarico inglese ma ho terminato le scuole prima che Silviolo se ne uscisse con la scuola delle 4 i: Informatica, Impresa, Inglese & Idiozia!

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  5. Giuseppe Golin Guaranì Kaiowà30 novembre 2012 alle ore 20:42

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  6. fortuna che è piemontese e non ciociara, altrimenti avrebbe finito l' intervento sulle mamme che devono speigare ai figli che non possono diventare subito manager con "mazze e panelle fanno i figli belli, panelle senza mazze fanno i figli pazzi"
    PS nota linguistica : mazze=mazzate= punizioni corporali, panelle = pane = soddisfazioni materiali; la i e la e si pronunciano quasi uguali

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