Ciò che possiamo licenziare

sabato 8 settembre 2012

Michele Salvati e la scuola delle salamelle.

A scuola di salamelle


Certo non è da tutti i giorni che qualcuno faccia autocritica per un progetto sul quale si è molto speso e quindi onore al merito a Michele Salvati che finalmente dopo cinque anni capisce e vede un dato di fatto che da sempre è sotto gli occhi di tutti: è stato un errore costituire il Partito Democratico (1).
Che se l'avesse chiesto a qualcuno degli attivisti che spiattella le salamelle alle feste dell'Unità glielo avrebbe detto subito e senza tanti giri di parole.
Comunque, onore al merito a chi fa autocritica, se non ci fosse qualche piccolo dettaglio che stoni. E di dettagli che stonano ce ne sono più d'uno.
In particolare: il tono di voce e la sostanza. o il merito.
Tono di voce: saccente, sostanza: banale.
Il vizio è sempre quello: pontificare non tenendo conto della realtà. Come peraltro ha recentemente dimostrato scrivendo su come deve essere fatto un leader democratico. (2)
Nel 2006, Michele Salvati, infilato dentro orrende camicine a quadretti, se ne stava piazzato ed inamovibile, nello studio dell'Infedele a dire della necessità di creare il Partito Democratico con ex democristiani ed ex comunisti. In quelle puntate riusciva a far brillare per lucidità politica addirittura Fabio Mussi e niente-popò-dimeno-che il giovane Stefano Fassina.
In una puntata, quella del 6 dicembre 2006,  Mussi disse: “sono convinto che dalla fusione tra DS e Margherita non esca un partito politico, cioè un grande soggetto dotato di una forte identità e di un forte sistema di valori condivisi.” Che di valori condivisi tra democristiani e comunisti certo ce ne è qualcuno ma su moltissimi le posizioni sono assolutamente divergenti. Tanto per fare un esempio nella Margherita all'epoca e per troppo lunga pezza è stata anche nei DS, era pure l'onorevole Paola Binetti, per intenderci quella del cilicio che recentemente ha detto che un sacerdote non è obbligato a denunciare un pedofilo.
E anche Fassina, allora faceva parte dei giovani per l'Ulivo, a rincarare la dose sostenendo che era un'operazione verticistica e inadeguata ad un ricambio della politica. Era una sorta di rottamatore ante litteram.  Poi lui, Fassina,  ha aderito ai DS, per motivi ignoti ai più, dato che nulla era cambiato e nel metodo e nel merito. Ma così van le cose terrene.
E il Salvati Michele no, a sibilare nelle orecchie di tutti che questo matrimonio s'ha da fare ora e subito. Una sorta di manzoniano bravo all'incontrario.
Questo matrimonio s'ha da fare
Ora e subito
Oggi scopre che «Il Pd è stato un'illusione. E io sono stato un ingenuo (forse si potrebbe usare un aggettivo un tantino più appropriato) a sostenere un partito, che è stato il parto di due ceti politici del passato: uno «comunista», l'altro «democristiano», ma nessuno dei due liberale». Che se fossero stati liberali non si sarebbero chiamati democristiani e comunisti. O no? Che ne dice professore? Quest'informazione, così difficile da reperire e che forse nei sacri testi non c'è, il signore delle salamelle di cui sopra gliela avrebbe data subito-subito e anche gratis. E poi non si stupisca se D'Alema e Marini sono ancora lì ben radicati ai loro scranni, loro la sanno lunga.
E naturalmente oggi come allora il professor Salvati ha una ricetta bell'e pronta per risolvere la crisi: svalutare l'euro. Che a questa soluzione c'era arrivato con settimane di largo anticipo anche Tremonti e pure Bossi e Maroni e magari anche Calderoli. Per una soluzione come questa occorre un vero trust di cervelli.  Solo che?
Solo che non si può e allora, come piano b, ecco un'altra soluzione: stringere i denti e andare avanti.
E anche questo il signore delle salamelle lo sa già. E non da oggi.
Professore che ne dice di farsi dare qualche lezione dagli uomini e dalle donne delle cucine delle feste dell'Unità. Anche quelle di quartiere vanno bene: sono una grande scuola. E così metterà insieme tre vantaggi: 1) capire come si cuociono le salamelle,(che detto tra noi non è da tutti e D'Alema, per esempio, questo non lo sa), 2) capire come funziona il mondo (non solo quello delle salamelle) e 3) avrà una buona scusa pure per  togliersi quelle orrende camicie di dosso. Auguri.


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(1) Italia Oggi 07/09/2012
(2) http://ilvicarioimperiale.blogspot.it/2012/08/come-fatto-un-leader-ce-lo-racconta-il.html

1 commento:

  1. Per conto di AssociazioneCulturale LunaNera ‎.Caro Castruccio.....hai ragione......è errore pontificare senza tener conto della realtà ..lo sanno anche uomini e donne che spiattellano salamelle ...! ...Divertente e..purtroppo... triste realtà!

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