Ciò che possiamo licenziare

lunedì 16 gennaio 2012

Giuliano Ferrara: innamorato pazzo.

Nel 1981 Castellano e Pipolo curarono la regia, ma anche il soggetto e la sceneggiatura, di un filmino leggero leggero dal banalotto titolo di “innamorato pazzo”. Per poter aspirare a un qualche successo arruolarono Adriano Celentano e Ornella Muti.
Nel film Adriano è follemente innamorato di Ornella e per lei fa pazzie come andare in giro con un bizzarro costume da bagno, lanciarsi in iperbolici tuffi(1) e già che c'è straparla dicendo cose del tipo: “ … No, ma il ragionamento tante volte mi coinvolge anche in cose che non dovrei sapere, e così ragionando scopro che capisco meglio di quelli che ne sanno di più, che però in questo caso ne saprebbero meno, in quanto io ne so il doppio.”
Il nome del personaggio è Barnaba Cecchini.
A poco più di trent'anni di distanza Giuliano apostata Ferrara ha deciso di imitare Barnaba Cecchini. Strafacendo e straparlando.
Già una volta, ballando, s'è messo in mutande, per fortuna nostra, solo metaforicamente, altre volte ha straragionando parlando del suo incommensurabile “amore”.Certo il suo amore non ha le chiome fluenti di Ornella Muti e neppure le sue lunghe gambe e neppure gli occhi azzurri e neppure tutto il resto. Anzi a ben guardarlo l'amore di Giuliano apostata Ferrara è piuttosto bruttarello: bassino, orecchie enormi, gran nasone, bocca sproporzionata, capelli trapiantati e soprattutto si chiama Silvio Berlusconi.
D'accordo che nessuno è perfetto ma qui si esagera un tantinello.
L'ultima prova del suo folle innamoramento Giuliano l'ha dimostrata due giorni fa (2) su “il foglio”, quotidiano che ha la tiratura di un giornaletto parrocchiale e un numero di lettori pari a quello di chi legge gli ingredienti, la composizione e le calorie della cedrata ma, in compenso, sovvenzionamenti statali che superano i tre, diconsi tre, milioni di euro l'anno. (3)
Nell'articolo di fondo, firmato con la sagoma di un elefantino colorato di rosso, probabilmente in omaggio alla familiare tradizione comunista (4), l'amato bene è stato fatto segno di parole infuocate. E, come accade agli innamorati, senza senso.
Già il titolo la dice lunga: “Il cavaliere torni a stupire l'Italia”. Ma come? Non ci ha già stupiti e in taluni casi addirittura instupiditi, abbastanza?
Nei quasi vent'anni, non ha saputo battere neanche questo record a cui teneva tanto, non è stato capace di mantenere una, che sia una, promessa che avesse un qualche vago senso per il paese. Se si scorre il contratto con gli italiani, quello firmato da Bruno scalda-lato-b Vespa, c'è da rimanere a bocca aperta tra il velleitarismo delle affermazioni e la pochezza del realizzato.
Ma dato che gli innamorati non hanno freni inibitori voilà il giulianone lanciarsi a scrivere: “Ecco che Berlusconi qualcosa potrebbe fare in una situazione come questa: non la minaccia di staccare la spina ma far correre una ventata di energia politica nuova, decisiva, necessaria”
Sbalordimento: ma se tutta la sua energia politica nuova è consistita nel fare cu-cù alla canceliera Merkel e nell'esercitarsi in elaborate prestazioni in quel dell'olgettina, che altro potrebbe immaginare?
E quindi l'amoroso prosegue con un “... (Berlusconi dovrebbe) dare un orizzonte alla politica democratica: parlare, dire la verità ...” Ma se il cavaliere, con qualche macchia e probabilmente anche qualche paura, dicesse la verità, ve l'immaginate voi dove lo si troverebbe?
E poiché le fesserie degli innamorati sono come le ciliege e vanno due a due eccone un altro paio: step 1: “(Berlusconi dovrebbe) impegnarsi per un patto di riforma seria del sistema sollecitarlo e costruire un orizzonte credibile e responsabile per la ripresa e il rilancio della democrazia offuscata.” Ma chi? Lui, l'autore dell'editto bulgaro contro Biagi, Luttazzi e Santoro vederlo nelle vesti del rilanciatore credibile (sì credibile) e resposnsabile (sì responsabile) della democrazia offuscata proprio non ce lo vediamo. E se qualcuno di voi se lo immagina merita l'oscar dell'allucinazione a secco.
Step 2: “Può diventare il padre nobile e forte di una nuova e definitiva stabilizzazione proporre lui una fase di coesione nazionale e praticarla in nome di riforme di sistema e di un progetto per il futuro”. Questa è veramente sublime .
Immaginare Berlusconi nelle vesti di padre nobile sarebbe come vedere Tex Willer bere una birra con Mefisto o Eva Kent che tradisce Diabolik con l'ispettore Ginko. Inimmagibabile.
Per l'appunto.
Eccetto che per un innamorato pazzo.

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(1) per chi volesse vedere il film http://www.youtube.com/watch?v=15I0OqCAmT8
(2) Il foglio 15 gennaio 2012
(4) Giuliano è figlio di Maurizio Ferrara storico direttore dell'Unità e parlamentare comunista, la madre, Marcella De Francesco, fu partigiana gappista e segretaria gappista di Palmiro Togliatti

1 commento:

  1. Il problema è che anche la politica degli ultimi anni è stata un brutto film con attori (pessimi) di richiamo: purtroppo agli italiani piacciono i cinepanettoni.. anche quelli scaduti.

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