Ciò che possiamo licenziare

domenica 13 novembre 2011

Sabato 12 novembre il giorno più concentrato

Il 12 novembre 2011 passerà alle cronache del bel paese come il giorno  “ più concentrato”.
Giuliano apostata Ferrara
 in performance
Tutto quello che si paventava sarebbe durato mesi (forse anni) è successo sì ma in poche ore e tutto quello che non è stato fatto per mesi (forse anni) si è materializzato, anche questo, in poche ore.
Andiamo con ordine.
Il duo Nosferatu Sallusti e Daniela
"plastica" Santanchè
Ci si aspettava che i pavoliniani di Berlusconi si ritirassero nel loro “ridotto in Valtellina” per inscenare le Termopili del berlusconismo. Contrariamente a Pavolini loro, tanto per dire Giuliano apostata Ferrara, Vittorio gentilezza Feltri, Alessandro Nosferatu Sallusti e naturalmente Daniela plastica Santanchè a cui si è aggiunto inopinatamente il democristiano avellinese Gianfranco Rotondi, ci sono riusciti.
L'hanno fatto.
Il “ridottto” è stato identificato in un teatro del centro di Milano, fucili pistole e cannoni sono stati sostituiti da roboanti, talvolta bolsi, interventi gonfi di retorica che hanno avuto come unici scopi quello di far sudare Ferrara, che buttare un po' d'acqua gli fa bene alla salute, dimostrare a tutti che Feltri ha la stessa carica vitale di un sacchetto della spesa e che Sallusti è meglio che non parli, che se poi neanche scrivesse sarebbe perfetto.
Il falco-ridente Gianfranco Rotondi
Chi ha stupito è stato il, fra brevissimo. ex ministro (peraltro senza portafoglio) Rotondi. Lui sempre così compassato e con l'aria del gaudente battutista campano con tanto di evve moscia proprio lì non ce lo si aspettava. Eppure che grinta.
Fosse stato nel '45 con Pavolini e gli altri di Salò non si sa proprio come sarebbe finita. Per sfortuna loro e nostra è nato nel 1960 e quel che è peggio è che ha voluto occuparsi di politica. Comunque nel giro di poche ore i quasi mille del “ridotto” berlusconiano hanno consumato il rito e se ne sono tornati a casa per pranzo. Stanchi ma felici.
Contemporaneamente a Roma Scilipoti rivendicava per sé il ruolo di Leonida, che se lo sapessero gli spartani sarebbero mazzate. E che mazzate.
Poi finalmente dopo qualche altra battuta nell'aula del Parlamento, neanche fosse il palcoscenico di Zelig, si vota e passa la legge distabilità. Prima cosa sensata della giornata.
A seguire e con la rapidità che Batman e il figlio della Moratti si sognano: dimissioni-consultazioni-incarico. Berlusconi non è più primo ministro. Zac.
Praticamente una intra-muscolo.
Certo Napolitano non ha usato un ago pic-indolor ma diciassette anni di comparsate da Vespa un qualche pegno doveva essere pagato.
La gente in piazza balla ride e si diverte. Una festa. Scene tratte da antico diario. Succede sempre così quando cascano i populisti. Non c'è da meravigliarsi. Sic transeat gloria mundi. 
Domenica 13 novembre si formerà un nuovo governo. Per giunta autorevole. Anche in Europa.
Da lunedì 14 sarà ancora dura ma almeno Monti e suoi non si accompagnano con Apicella.
Tra i preoccupati Crozza: teme di essere licenziato da la7. Far satira non sarà più così facile.

1 commento:

  1. Aggiungerei, a questo obiettivo commento, solo qualche considerazione. Sulla folla esultante condivido quanto scritto da Castruccio ' scene da un antico diario'. Un copione che, in Italia, viene replicato puntualmente da Masaniello a Mussolini, passando per Craxi e oggi tocca a Berlusconi. Tutta gente osannata e amata per lunghi anni. Purtroppo, Berlusconi è, come ha scritto oggi qualcuno sul Corsera, l'autobiografia del paese. Insomma, la folla che fa il trenino e canta non ci convince. Chissà quanti tra i 'festanti' di ieri sera gli avranno dato il voto a suo tempo. Stendiamo un velo pietoso.
    Io non credo che il cammino di Monti sarà facile. Gli italiani non amano molto le persone serie, quelle dalla schiena dritta. Questo va detto, altrimenti su questo blog che facciamo? Ci illudiamo, facciamo il trenino anche noi? Insomma, di cosa stiamo parlando? Bene, chiarito questo e convinto che questo blog sia libero, chiarisco quel che intendo dire, quando dico che il cammino di Monti sarà una via Crucis. C'è un partito trasversale, ampio, che si manifesterà nei prossimi giorni che potremmo definire il Megapartito del tutto si cambi purchè tutto rimanga come prima. Ovvero, mantenimento di spesa pubblica, cadreghe, amministrazione pubblica inefficiente, pensioni a 50 anni, protezionismo esapserato degli assunti contrattualizzato e ai giovani...si arrangino. Il Mega partito della biada continua ha uno schieramento ampio: frange del PDL, Lega ( che vuole continuare nella vergogna dei posti a gogò nelle municipalizzate) ex Allenza Nazionale, dipietristi e malpancisti, la SEL dei Vendoliani che ritengono lo Stato unico datore di lavoro, frange de PD e vuoi che nell'UDC non ci siano malpancisti. Tutta gente che non rinuncerà ai privilegi, all'obolo statale. Mnaca, in questi signori la consapevolezza che siamo alla 'canna del gas'. Se Monti fallisce, fallisce l'Italia...questo paese deve ogni mese finanziare il suo debito sui mercati, pagando tassi di interesse enormi. Uscire dall'euro, come alcuni del Mega Partito del magna-magna, vorrebbe non è agevole. Forse sarebbe utile una campagna informativa che spieghi quali sono le procedure cui saremmo sottoposti nel caso di abbandono della moneta unica....ma forse questo è un film dell'orrore che nessuno ha il coraggio di farci vedere. Ma, alcuni quotidiani lo hanno illustrato...Sarebbe un incubo, a partire dal congelamento dei conti correnti. Informarsi gente, informarsi...
    In Bocca al Lupo, professor Monti e in Bocca al Lupo, anche a noi...
    Nuccio

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