Ciò che possiamo licenziare

sabato 19 novembre 2011

I Savi di Sion tornano di moda

Copertina prima edizione 1903

I Savi di Sion (in russo: Протоколы сионских мудрецовche si pronuncia Protokoly Sionskich Mudrecov) con i loro corrosivi protocolli stanno tornando in circolazione.
Era da un bel pò che nelle nostre vicinanze non se ne sentiva più parlare, con esclusione di Damasco dove il volumetto viene dato come resto a chi compra due confezioni di chewingum. Ma Damasco non fa parte del mondo occidentale e in quelle zone l’idea del complotto ebraico per la conquista del mondo fa quasi parte del panorama.
Noi, in occidente, ci siamo evoluti dal 1903, data della prima pubblicazione dei Protocolli e apparentemente ancora di più dagli anni 30 durante i quali ci si imbesuiva terrorizzati al solo sentire il rombo del complotto demoplutocraticogiudaicomassonico. Che quando si finiva di pronunciarlo veniva addirittura sete per la fatica.
Recentemente dalle nostre parti l’idea del complotto (senza aggettivi mi raccomando) è stata tirata fuori episodicamente, solo in ambiti locali e più con l’aria di provarci che con non quella di crederci per davvero. In genere se ne è trovata traccia più sui campi di calcio che altrove. Qualche bello spirito ci ha provato anche in politica, come ad esempio Massimo vice conte D’Alema che ha parlato di poteri forti. Ovviamente senza meglio specificare. Che poi si tratta di una allitterazione concettuale: un potere o è forte o non è, ma d’altra parte D’Alema è quello più intelligente. Sob! Anche Silvio poer nano Berlusconi ci ha provato qualche volta ma, 1) non è intelligente come D’Alema, 2) non conosce la parola “allitterazione”, 3) gli scappava da ridere solo all’idea del complotto.
Quindi a parte quelli di Luciano Moggi, Adriano Galliani, Massimo Moratti e di qualche altra decina di presidenti di squadre di provincia, complotti planetari in giro se ne vedevano pochi. Questo fino a sabato 12 novembre.
Quel giorno Alessandro Nosferatu Sallusti si è fatto forza, che ce ne è vuluta tanta e ha squarciato il velo: ha tuonato con tutta la voce che ha in corpo contro il complotto mondiale delle banche.
Che poi sotto sotto ancora di Sion si sta parlando visto che i grandi banchieri hanno cognomi come Goldman, Sachs o Lehmann che suonano poco celtici. Oggettivamente.
Eh già, perché ci voleva un complotto planetario per far cadere Silvio poer nano Berlusconi. Ma va là, chioserebbe l'avvocatissimo Ghedini, che di complotti, complottini e complottoni, per professione ovviamente, ha magari qualche vaga conoscenza.
Poi si sa che per eccitare menti deboli non c'è nulla di meglio che prospettare qualche nemico intangibile, misconosciuto, magari anche virtuale sull'esempio degli anticristi o degli untori. Come ci ha raccontato negli anni del liceo quel tal Sandro autor di un romanzetto ove si tratta di promessi sposi*. Ma tant'è.
E quindi adesso via libera all'etichettatura di “poteri” che, di volta in volta, diventano opachi, occulti, criminali, esoterici, paranormali, trasparenti, in attesa di aggiungere altri qualificativi tipo deboli, filiformi, basculanti, telescopici o anche diversamente nascosti.
Alessandro Sallusti in posa da odalisca
Vita dura nei prossimi mesi per i novelli Savi di Sion costretti a ripetere un mai stanco copione che li vedrà raffigurati con unghie aguzze, pance strabordanti e perchè no nasi adunchi tanto per non discostarsi dagli originali,o secondo la moda del momento pronti ad infilar le mani nelle tasche degli italiani. Gesto e concetto di per sé ambiguo che oltre che rapinatorio sa anche di  lubrico.. Come nello stile del suo inventore.
Che invece se si uscisse dal vago e dalla denuncia anonima e si facessero nomi e cognomi, con tanto di prove, ovviamente, sarebbe di gran lunga meglio. Ma questo esporrebbe a rischi,
La voglia di innocenza “senza se e senza ma” che si accompagna con lo scaricare le proprie incapacità sull'ignoto altro è tipica dei vili che spesso sono anche adulatori e lusingatori e che, per la pena che loro inflisse Dante, di solito hanno un disgustoso odore**.
D'altra parte il ritorno alle origini è oltre che normale anche auspicabile.

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* Giusto per il Trota, il padre ruttatore, e gli amici di porcate, si tratta di una strofa tratta dalla poesia Sant'Ambrogio di Giuseppe Giusti (1809-1850)

** Adulatori e lusingatori Dante li piazza, sempre ad uso esclusivo del Trota e parenti ed affini, nella seconda bolgia dell'inferno immersi nello sterco.

2 commenti:

  1. Poteri forti in Italia? Posso buttarla...così come mi viene, cioè dalla pancia...? Si...vero? Magari ci fossero in Italia questi poteri forti con il cavolo che ci trattavano a pesci in faccia o si facevano le risatine...ma da oggi a quanto pare la musica è cambiata.
    Ma, se anche il tentato colpo di Stato, negli anni 70,si trasformò in una barzelletta: le truppe che dovevano conquistare le posizioni strategiche erano una ventina di pensionati della Forestale. Tognazzi ci fece un film, Vogliamo i colonnelli" spassosissimo...
    Quando andavo al liceo, ogni assemblea si concludeva con un comunicato che iniziava con lo strapotere di questi poteri forti, forse era il preside o quella di matematica che ci bocciava allegramente...boh...non l'ho mai capito.
    Se poi i poteri forti sono quelli evocati da Sallusti e company...beh allora Buonanotte...

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  2. Grande pezzullo come al solito....ma tu sai chi è Alfonso Luigi Marra ? (www.marra.it)
    E' un pazzo appassionato di complottismo o ha una qualche ragione ?
    Vale la pena di dargli una occhiata.Non fosse altro che per Mara Nuda ( che però è un serio invito a recarsi a Roma per l' "incontro costitutivo Comitato Promotore Referendum Abrogativo 6 leggi regala-soldi alle banche nonchè abolizione signoraggio bancario").
    Bhe buona giornata.

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