Ciò che possiamo licenziare

sabato 21 agosto 2010

La tracciabilità del cretino.

Questo mese d’agosto 2010 ha deciso di non farci mancare nulla. Altro che gli agosti degli anni passati che per riempire le striminzite foliature di quotidiani e rotocalchi erano costretti ad attaccarsi a qualche onorevole beccato in costume da bagno con prominente pancetta parlamentare o in alternativa offrire, obtorto collo s’intende, la solita attrice ancor più svestita della norma. Alla peggio si faceva ricorso alla tradizionale “tenera amicizia”. E tutto finiva lì. Anche l’estate.
Quest’anno invece agosto ha voluto stupirci con effetti speciali: spumeggiante ed estroverso più che mai. Si è appena girata la boa dei due terzi del mese che già l’elenco delle notizie da segnalare si è fatto lungo.

All’inizio è stato “cognato” – anche se in realtà cognato strettamente detto proprio non lo è, manca  un "sì" ufficiale detto, per lo meno, davanti, ad un assessore – come se poi tutti potessero permettersi cognati fini. Quindi, lentamente, la soap opera ha cambiato protagonista: chercher la femme.
Operazione facile, come ai tempi di Elena di Sparta, moglie di Menalao, poi divenuta Elena di Troia. Oggi come allora l’omerico vetero maschilismo ha iniziato a serpeggiare: “se non avesse incontrato quella – dove quella sta per donna che ovviamente è comunista – il Gianfranco non avrebbe mai fatto cose del genere.”. E finché a bisbigliare (ghignando) questa assoluta verità erano i piselli, le cicorie e gli aspiranti scorcianera del partito del contorno (o PdL: Partito della Lattuga*), la cosa, con qualche sforzo, ci stava. Ma quando del tema si sono impossessati barbieri, baristi, commercialisti e garagisti (giusto per dire chi si frequenta abitualmente) la verità oltre che più vera è diventata anche scottante.
Fini, come già a suo tempo Berlusconi; convive con una comunista. I due non si amano ma almeno in questo si assomigliano.
Però questa vicenda, che tanto appassiona e che è ancora di là da finire, ha avuto per “contorno”, guarda come le parole prendono piede, altri casi emblematici.
C’è stata la ministra del turismo (italiano), Michela Vittoria Brambilla, che oltre a scoprirsi un’anima animalista (involontario gioco di parole), picconando una secolare tradizione, ha deciso, per soprammercato di passare le sue vacanze in Francia, tanto per dimostrare la differenza che c’è tra un animale ed una bestia. In senso pirandelliano, ovviamente.
Poi c’è stato il caso del super manager, capo di Hewlett Packard, che con uno stipendio di oltre 2 milioni/mese (in dollari) ne mette a carico dell’azienda ventimila (sempre in dollari e spezzettati in più riprese) che ha speso per i suoi minuti piaceri personali.
“Va cacciato” dicono gli etici, invocando Platone**”
“Bastava chiedergli di rimborsare” ribattono i pragmatici. Magari a rate, metti mai che la moglie controlli gli estratti conto della banca.
Come non bastasse l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica organizza una bella intervista tra il Presidente e il giornale che fu l’organo ufficiale del suo ex partito. Il tema trattato ha carattere istituzionale e le opinioni del Presidente sembrano non coincidere con le scelte del governo. Non è un reato è solo questione di opportunità. Politica. Come nel caso della ministra del turismo. Vedi sopra.
Saltiamo le minuzie e le canottiere nere del papà del trota, che se è il papà del trota senz’altro c’è il suo perché, ed ecco l’alone del mistero.
Il Presidente Emerito Cossiga ci lascia, coccodrilli*** a iosa su tutti i giornali.
Anche i nemici più nemici ora lo amano, certi che il fu, stando dove sta s’intende, non può più smentire e quindi giù altro miele. In questa idilliaca situazione spuntano le quattro lettere del mistero.

Segretissime, tanto segrete che se ne scopre subito l’esistenza, lasciate in mani più che fidate da recapitare alla più alte cariche dello Stato. Per qualche ora la suspance dilaga: Cossiga batte Fatima e i suoi misteri 4 a 0.
Poi le aprono e si scopre che c’è scritto “amore, tesoro, salsiccia e pomodoro” ovvero nulla o poco più. Diventa un testamento politico. Stupendo. La data: 18 settembre 2007.
Ah, dimenticavo: Lombardia, Milano, questione moschea-si moschea-no, si propone la tracciabilità del fedele. ****.

A questo punto perché non anche la tracciabilità del cretino.

Quando il bretone Louis Malassis , classe 1918 , coniò il termine tracciabilità di filiera lo fece pensando al mondo agro-alimentare, in particolare voleva salvaguardare ad un tempo il lavoro dei contadini ed i consumatori. In sintesi: con filiera si intende l'insieme delle risorse, attività, tecnologie, e organizzazioni che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto.
La tracciabilità di filiera è il portato di due fattori:
a) la assoluta rintracciabilità di tutti i passaggi che il prodotto ha fatto, chi li ha fatti e come;
b) standard igenico-sanitari rigorosi, definiti secondo parametri internazionali.

Quindi se al posto di prodotto scriviamo idee e la tracciabilità la coniughiamo con le cinque leggi sulla stupidità enunciate da Carlo M. Cipolla***** che, a ben vedere, sono a tutti gli effetti standard igenico-sanitari: il gioco è fatto.
Avremo così coscienza di dove viene il “prodotto cretino”, chi è intervenuto a produrlo, a trasformalo, a inscatolarlo e, soprattutto, a commercializzarlo. Probabilmente si tratta di un percorso lungo, magari anche difficoltoso perché dire una sciocchezza, forse, non è così semplice come sembra: alcune corbellerie paiono più frutto di studio e di applicazione che della spontaneità. E poi la ponderazione e il pathos con cui vengono sparate sembrano deporre per una certa specializzazione. Quindi cretini lo si nasce o lo si diventa? Se lo si diventa è una scelta consapevole? Esiste dunque un percorso scolastico rigido con diversi livelli ed un esame finale? O è sufficiente frequentare le compagnie giuste? Cretino lo si può diventare  per imitazione? Quanto influiscono i "buoni" maestri? Solo quando si sarà appurato il processo e la tracciabilità di filiera si avrà, forse, la possibilità di inserire, così senza parere, al posto giusto e al momento giusto quel tanto di buon senso che di solito non guasta.

Con oggi si entra nella costellazione della vergine: le sorprese di certo non sono finite.

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* Vedi “Vittorio l’illuminante” – il vicario imperiale dell’ 8 agosto 2010
** come in effetti ha fatto il board di Hewlett Packard.- Corsera giovedì 12 agosto
*** in gergo giornalistico si chiamano così i pezzi dedicati ai trapassati: grondano lacrime di ... coccodrillo. Per l’appunto.
**** Corsera giovedì 12 agosto, giorno ricco oltre misura per il nostro blog.
***** Vedi “Omaggio a Carlo M. Cipolla” – il vicario imperiale del 13 agosto 2010

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