Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 9 giugno 2010

"Sarebbe un grave errore non capire che Fini è un interlocutore.”

Evviva. Evviva. Evviva. Tre volte evviva.
Ancora una volta Ikarus-D’Alema, con un tempismo ed una capacità d’analisi che lascia stupiti i più e attoniti gli intimi, ha fatto centro.

Sembrava ieri quando Gianfranco Fini, durante la direzione del PdL*, puntualizzava con estrema precisione e durezza la sua posizione all’interno del partito e marcava le differenze che lo distinguevano dal suo presidente.

Già da tempo i più cinici della sinistra vedevano, ghignando, in Fini il loro nuovo leader. Lo facevano con quell’ironia e con quella volontà di trasgressione che è tipica dei sovversivi disincantati.
Capite il loro stupore quando Ikarus-D’Alema se ne usci con la pateracchiesca affermazione che “sarebbe un errore non capire che Fini è un interlocutore”.
I sovversivi stupirono, il teorema D’Alema ** non era ancora stato enunciato in tutta la sua interezza.
Chi non stupì fu il ministro Ronchi che con lucida freddezza sentenziò: "chi pensa che il dibattito all’interno del PdL e il progetto politico di Fini siano fatti per indebolire il centro destra o ha un quoziente intellettivo basso o è un provocatore” E Gianfaranco Fini aggiunse: “sono e rimango un uomo di destra - e poi - la sinistra è disperata”***

Da allora poca acqua è passata sotto i ponti e Ikarus-D’Alema rimane nell’indecisione sulla categoria alla quale iscriversi.

Ma poiché il diavolo, che non è stupido ma provocatore sì, fa le pentole ma non i coperchi ecco che oggi leggiamo**** che il Presidente della Camera, onorevole Gianfranco Fini, sulla questione liberticida delle intercettazioni telefoniche rilascia una nota che testualmente dice “ …la nuova formalizzazione del ddl fa si che esso di certo non contrasti con altri impegni presi con gli elettori: quelli in materia di lotta alla criminalità e di difesa della legalità.” E naturalmente, si è formalmente impegnato a votare, lui e la sua corrente, il ddl in questione.

Colpo di scena anche Pierluigi Bersani sbigottito***** chiede a Fini di spiegare in cosa sia cambiata la sostanza della legge da aprile ad oggi, ma Ikarus-D’Alema, tetragono, mantiene sul suo sito internet la storica frase e, ahinoi, conseguenti argomentazioni.******

Ma c’è un però: il vertice del PdL non ha approvato all’unanimità il provvedimento. C’è stato un astenuto: Silvio Berlusconi.

A questo punto per i cinici di cui sopra la domanda è d’obbligo, Ikarus-D’Alema lancerà o non lancerà un nuovo proclama dal titolo: “sarebbe un grave errore non capire che Berlusconi è un interlocutore”?
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* La direzione del PdL si è tenuta il 22 aprile 2010
** Vedi il vicario imperiale del 16 maggio 2010
*** Vedi il vicario imperiale del 1 maggio 2010
**** Corriere della Sera , 9 giugno 2010, pag. 6
***** Ballarò di martedì 8 giugno 2010
****** http://www.massimodalema.it/

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1 commento:

  1. Passava un giorno, passava l’altro ma il Senatore restava di cattivo umore, neanche la vista di Roma dal suo terrazzo riusciva a cambiare la sua disposizione d’animo.
    Quando si alzò dal suo scranno, tutti lo guardarono, i capelli erano ritti sulla sua testa. Era visivamente fuori dalla divina grazia, anche Giove se ne accorse e ripose i suoi strali.
    Il Senatore disse «…quei due sembrano Gianni e Pinotto, hanno messo in piedi un teatrino, dove anche il gatto e la volpe fanno la figura dei c………. Noi intanto stiamo a guardare la Democrazia trasformarsi in qualche cosa di diverso, che non si può confondere nemmeno con la dittatura». Detto questo, girò su stesso e come Cesare si coprì il capo con la candida tunica e le strisce rosse sventolarono a lato delle sue orecchie.

    Nota: il Senatore è uno dei personaggi del mio blog.

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